Saturday 25 April 2009

seagull.



voglio rinascere gabbiano.

Sunday 19 April 2009

montagne

le montagne mi piacciono.

hanno qualcosa di affascinante.




ma ieri ero lì sotto. da solo.

e le guardavo.

loro erano là tutte cime assieme e neve su neve e alberi vicino ad alberi.

tutti punti di riferimento per loro.

si guardavano a vicenda.

io mi sono girato per cercarti sorridendo ed è stato bellissimo, non eri là, ma ti sentivo vicinissima.


e guarda i paesi costruiti sotto le montagne

queste li riparano dal vento

e guarda i boschi che crescono in maniera disordinata sui clivi

questa è la natura

ed è uno spettacolo mozzafiato.



vorrei una notte d'estate con una felpa larga attorno a noi abbracciati e solo stelle. appoggiati ad un abete. affascinati.

Tuesday 14 April 2009

laiva

barche. barche come quelle che solcano gli oceani. siamo tutti in balia delle onde. abbiamo una rotta. la cambiamo. o no. ma una meta. almeno vaga. la abbiamo. a volte viaggiamo veloci. spinti dagli alisei. altre volte siamo in calma. altre ancora ci sorprende una tempesta. e. rischiamo di affondare. a me. è successo. e mi trovavo tra le onde. esanime. con il gelo di mille aghi di vento nella pelle bagnata. zavorra di corpo una volta vitale arreso ad affogare in una natura generatrice ma a cui poi tutto per vie infinite torna. utimi respiri. cuore. gelido. come il gelo dentro a quegli occhi di ghiaccio ormai grigi. lo stige. in mente. anima traghettata in delirio. ad un tratto. calore. non ultime sensazioni vitali di anima che evapora. calore di una mano. nel freddo della mia stretta. occhi del nord. mezzelune di un colore mai visto. sogno. no. realtà. salvo. grazie a lei. che su questa barca di legno viaggiava sulla mia stessa rotta. una bella barca. di legno. mezzelune di un colore fantastico mi guardano. io riprendo a battere dentro vita. lineamenti delicati stretti attorno ai miei. ed i miei occhi tornano a colorarsi. e quel giallo che è apparso dentro a questi adesso è brillante. i gabbiani volano su in cielo scortando questa bellissima barca di legno. sono felice. il sole che batte sui nostri corpi fa scintillio di anime. cuori. battono assieme. vorrei poter restare tanto a lungo assieme a te su questa barca. la rotta è la stessa. e noi ci amiamo.

scrumble

buone notizie in vista dell'expo di milano si sta muovendo la prima azienda italiana la Mafia s.p.a. la crisi stessa é meno grave del previsto: é vero che diminuiscono i posti di lavoro però aumentano le vendite di psicofarmaci. con questa crisi c'è chi taglia poi le spese superflue così da permettersi almeno la cocaina. pare che però il peggio debba ancora arrivare: la maggior parte della popolazione mondiale vive con meno di un dollaro al giorno, ma d'altro canto da noi in Occidente non dobbiamo preoccuparci. abbiamo ampi margini di impoverimento. c'è anche poi da capirli quei super managers che non rinunciano ai bonus milionari. a conti fatti stanno facendo del loro meglio per mandare a picco la baracca. "sono felice di annunciarvi che il governo interverrà nel salvataggio dell'azienda con un prestito di venticinque miliardi di dollari. e sono ancora più felice di annunciarvi che ho destinanto l'intero importo al pagamento del mio bonus".

chi vuole una foto della mia isola con il castello?

Monday 13 April 2009

fuori piove sole

e fuori dalla finestra piove sole sulla foresta illuminata in cui risplendono fuochi di bivacchi di viandanti. la natura profuma di nord in questo angolo di stivale in cui sembra un po' lontana la frenesia ed il cancro di milano. forse che essendo in quota siamo più leggeri forse semplicemente che siamo cento e rotti chilometri più vicini a casa. casa là dove torneremo presto e dove sarà sempre il mio cuore. é senza importanza il numero di primavere che vi passerò. è relativo. non si misura così l'appartememza ad un posto è un fatto di sangue è un patto di sangue e non ce ne si libera mai. radiografia dei nostri pensieri ha risultato un negativo di noi in cui si legge il codice a barre della nostra esistenza I belong to somewhere near artic pole è una verità forte. e poi se un giorno il vento dell'esistenza intensamente mi porterà altrove sentendo anche un solo odore passeggero di venrimilachilometri di sbuffo di vento giunto alle mie narici mi potrò sentire a casa e piangere per quanto mi manca. perdere se stessi ma restare ancorati sempre al proprio nido non con piedi di piombo e fantasia viaggiatrice ma come piccioni viaggiatori che trovano ovunque siano la strada verso il loro nido. il mio. il tuo. il nostro. con quella parete blu piena di mille origami svolazzanti. can you hold my hand, I cannot sleep. ma qui in ogni caso è la morte. come una gabbia. è davvero un posto che chiude in una scatola la tua anima e spigoli spuntano ovunque quando ti muovi e doppi gradini che ti fanno fare fatica quando scendi le scale e sei sempre in salita. tornare a milano e riordinare le cose per trasferirci ad helsinki. fare il book. contatto con agenzie là. a volte le conoscenze servono. e job looking. entro questo finesettimana questa faccenda vorrei sistemarla. e poi irlanda.
assieme.
a.
te.
mi.
sento.
a.
casa.
ovunque.

<3

Friday 3 April 2009

urgente.

bisogno di andare via.

piogge di città miserabili.

una scatola piena di suggerimenti per i futuri possibili da verificare disponibilità di carte di credito probabilmente smagnetizzate e conti correnti verdi in rosso esistenziale. prendere la metropolitana al volo con l'ombrello aperto a proteggerci da pioggia di sguardi di una città miserabile. università private da pagare a rate e frequentate da figli di industriali milanesi. mai passare tra i leoni come nell'arena ti squartano gli spettatori prima di tutto il resto con sguardi assassini già hanno deciso il tuo futuro. ascoltare respiri di odio affacciato alla finestra della tua vita quando con un colpo di tosse in schianto di carne su asfalto di vita puoi convertire la tua esistenza. pozza di cremisi su tavolozza di carne umana e si aprono ferite contro il regime che lega i cuori. perdendo il controllo cancelli informazioni vitali guide alla sopravvivenza in cimiteri d'asfalto unici abitanti le ciminiere fumanti della bassa brianza industriale. insonni veleni e vene nere piene di catrame evasione verso la purezza meta irraggiungibile e fuggevole a te che continui a correre ma in realtà non ti muovi. millimetri. millimetri avanti ai nostri piedi conquistati a sangue e strappati al catrame gettato sulle nostre vie.

saremo noi a volare chilometri sopra le vostre teste riuscendo a staccarci da terra. mentre manichini inchiodati a terra per i piedi di voi resteranno al suolo ad agonizzare.

convinti delle nostre scelte andiamo avanti per assaporare la vita che è una e va in una sola direzione là dove la portiamo noi.
assieme.
le.
paure.
sono.
di.
meno.
e non ci perderemo.
in questi cazzo di anni zero.