Saturday, 28 March 2009

unicità di una vita protesa

non vorrei morire prima di aver visto i dirupi peruviani e le scogliere a picco sull'oceano pacifico. sudamerica. e i cani che dormono senza sognare. e vivono senza amare. senza prima aver visto le scimmie nella foresta pluviale arrampicarsi stanche a cacciare fiori indifesi a ventimetri da terra. sudore umido madida la fronte e fogliame sopra le teste si che è notte anche di giorno. messico. e fiumi di persone che corrono verso il nord in cerca di speranza abbattuta da colpi di calci di fucile. sogni infranti di sognatori abbattuti. vedere i ragni d'argento con nidi pieni di bolle. sotto il pelo dell'acqua. mistero. non vorrei crepare senza vedere l'altra faccia della luna. e senza sapere se effettivamente il sole sia freddo. e le stagioni. sono davvero quattro. o sono di più. non vorrei morire senza avere l'esperienza di un piatto di sardine appena pescate su di un peschereccio nel nordatlantico dove non mi cambio da una settimana perchè tanto la salsedine si attacca ovunque e l'acqua di mare fa parte del tuo sangue ormai. reti gettate in acqua ogni sei ore e stivali grondanti di sangue dalle mani. e sbarcare. provando il mal di terra. fare una doccia e sentirsi venti anni più vecchio e quaranta più giovane. non vorrei morire senza aver provato a portare una gonna camminando per i boulevard parigini sotto montmartre. non vorrei morire senza essere stato a pechino ad ammalarmi per lo smog ostinato attraversando con la biciletta campi di riso contaminato da polluzione. nè senza essere stato immerso in un lago ghiacciato dove anche le emozioni si fermano gelate da mille aghi profondi.
voglio sapere tutto ciò che esiste al mondo che è conforme alla mia anima e tutto ciò che non lo è per poter dire a buona ragione che non mi piace. voglio vedere il fondo del mare dove alghe si muovono come valzer nella corrente e la sabbia è ondulata come se scolpita da vento. voglio sentire la paglia bruciata sotto al sole di agosto mentre passeggio con te in mezzo ad un nulla di altopiano spagnolo battuto da sogni. la terra che si screpola sotto i nostri piedi ed i tuoi baci. quelli là che ti staccano da terra e ti elevano il cuore e ti tagliano le parole. ti lasciano senza fiato per l'emozione. non vorrei crepare prima di aver consumato me stesso in te stessa unione di cuori unione di anime. non vorrei morire prima delle orchidee.



tante cose da vedere.

e da intendere.

tanto tempo da attendere.

e cercare le risposte sotto il nero d'un mondo negativo.

la differenza la facciamo noi.

solo noi.

la nostra percezione.



non vorrei morire senza aver vissuto la mia vita in modo Unico. Personale. perchè non conta l'essere uguali agli altri. non conta la felicità di tutti. non conta quanto è grande il tuo ego.

in fondo.

conta.

l'individuo. la persona. noi stessi. sopra gli altri. e la felicità di ciascuno. e l'armonia di vedere le cose come stanno e secondo la propria forma. non potrei morire senza aver provato a realizzare tutto quello che ho dentro.

ma non potrei vivere conforme a regole di massa. nè conforme alle mode. siamo scaglie di assoluto. non parti di ordinario.



non vorrei morire infine prima di aver toccato con mano i miei sogni. prima di averli abbracciati e vissuti. nè morire prima di aver gustato il sapore di una cosa tanto attesa e tanto voluta che l'anima tormentata di una persona tesa a conquistarla ha infine conquistato.



poscritto essenziale.

ho conosciuto una scaglia di assoluto. per la prima volta nella mia vita. ed ho avuto la fortuna di riconoscerla. ho avuto fortuna. è da poco tempo che ci conosciamo se paragoniamo il tempo finito che abbiamo a disposizione con il tempo infinito nel quale tutto lo svolgersi delle nostre vite e del mondo è calato. ma questo non è importante. sembra che il vissuto precedente nostro sia stato in funzione di questo. ci abbia preparati e resi così. perchè ora. noi. ci trovassimo. e sembra di conoscersi da sempre. ed é Emozione. senza cui la mia vita sarebbe completamente diversa. più vuota. e più vana. riempi e rafforzi ogni giorno la mia convinzione racchiusa nel pensiero di fondo che permea e che passa in tutte queste parole. la vita vale la pena di essere vissuta nella sua totalità. e abbatteremo i giganti che si pareranno contro. e non combatteremo contro i mulini a vento. ma taglieremo gli artigli di questa società e il mondo lo vivremo in modo intenso. svolgendo noi stessi nella nostra unicità.

Friday, 27 March 2009

il mondo a pezzi loro faranno

e fanno il mondo in pezzi. loro. distruggono il mondo. sonori e pesanti colpi di martello sulle radici. che tremano. radici del mondo e colpi di martello. percossi e sventrati. ma alla fine è per me lo stesso non fa differenza è lo stesso. per quanto possano pestare e scardinare il mondo rovinandone la compattezza in disgregazione
disordinata ed entropica ne resterà sempre. ne resterà sempre abbastanza per me. basta per me amare un piccolo dettaglio di questo unico disgregato ormai. amare una piuma leggera persa da una rondine. passi nella sabbia di un bagnasciuga che sembrano sentieri di carovane. cinguettio di uccelli alle quattro del mattino nei nostri giorni notturni che viviamo svegli consapevoli di poter accarezzare l'assoluto con una mano e renderlo nostro. ed amarlo come si ama un filo d'erba sottile verde ricoperto di rugiada nebbiosa su cui una coccinella è posata.

possono.

fare.

il mondo.

in pezzi.

ma ne resterà sempre abbastanza per me. per noi. per amarlo. per viverlo. sottile filo d'aria e spiraglio di luce. filo di vita. e vento tra i capelli sottili e fragili. ci sbatteranno in prigione perchè amiamo la complessa bellezza dei dettagli del mondo. i dettagli. che rendono ogni cosa unica ai nostri occhi innamorati dell'imperfezione che è l'unica perfezione per la percezione. ma anche in prigione. ne resterà abbastanza per me. basta che io ami quelle pietre dure dove il mio corpo affaticato giaccerà mesto e sostanziale. appeso a ganci di ferro e fili di sangue rappreso sul pavimento. il letto liso dai troppi sogni affilati che lo hanno lambito. ma basta che io ami quello spiraglio di luce che filtra dalla lucerna
ingabbiata. basta che io ami questo mutevole dettaglio e non importa più se altri uomini entreranno per trascinarmi via ed abbattermi per colpe ingiustamente attribuite a me. in una morte violenta ritroverò la via del mondo e nulla più sarà importante di coloro che la via la hanno smarrita. caporali vestiti di nero ingrassano le pettorine che pesano di sangue di uomini. dettgliami dorati di morte. ma io amo questo anche. e cadrò. in turbinio di polvere. sguardi ammaccati i
nostri che magneticamente attratti si fonderanno in esalazione di ultimo respiro. perfezione di mondo in mezzo a ipocrite urla di cani randagi che sono persone che fanno festa per una morte violenta.
ed amo te.
ne resta abbastanza per me di mondo. ne resta abbastanza cuor mio. per poter accarezzare le tue vene in ogni istante. perchè tu sei il dettaglio che rende questo posto unico.

Monday, 23 March 2009

vivere. si inizia.

ventuno ed un mese.

ventuno e senza offese.

proteggendomi dagli attacchi del mondo esterno. ed ora che non è più inverno, posso dire che sono salvo.

cena svedese.

foto di reportage.

joy division.

vinile.

odore di biscotti.

rumore di specchi slr.

certamente non è prevedibile trovare l'amore in quelle circostanze in cui lo abbiamo trovato noi, di questi tempi. ed ora é da proteggere. powerchords punk a scudo su di noi.

nofx.

e specchiandoci negli occhi vediamo sagome di futuro. sagome di futuro che bramiamo nel cuore. e siamo felici. felici di questo.

finalmente lavoro.

ossia scatto.

ci provo.

l'ho sempre fatto, ma ora sono convinto. è una spinta verso l'alto per me tutto questo. spinta che libera me stesso dal peso delle maschere calate sul mio volto ad inseguire pretese altrui sulla mia esistenza.

non posso più stare fermo immobile a guardare la vita che si scrive senza che sia io a guidarla nel suo svolgersi.

ed allora basta.

il sipario scende.

esco da teatro.

inizio a vivere.

vivere con te.

ci penso.

a dove saremo quest'estate.

là sarà bellissimo.

c'è tanto bene nell'aria.

apriamo i polmoni e respiriamolo.

viviamo.

ti amo.

Thursday, 5 March 2009

dell'unicità delle gocce di pioggia.

Sotto la pioggia milanese manchester non è così lontana, dopotutto. Guardo le gocce di pioggia cadere una dopo l'altra e tutte assieme. Mi viene in mente una frase, sentita oggi di sfuggita sull'autobus peggiore di milano, la novanta.



Che belle le gocce di pioggia, sono tutte uguali.





Dissento.

Profondamente.

È l'unicità che posseggono queste gocce di pioggia. La stessa unicità che le contestualizza nello spazio e nel tempo rappresenta quello che loro sono.

Acqua.

Principio della vita.

Forza.

Ogni goccia è diversa da quelle vicina, proprio perchè NON è quella vicina, ma è lei.

Bagnerà cemento.

Bagnerà sabbia.

Bagnerà i capelli sottili di una fantastica ragazza.

O ne lambirà solo la pelle.

Ogni goccia d'acqua è unica.

Farà cose diverse nella sua vita.

Annaffierà fiori.

Riempierà fiumi.

Cadrà nel mare.

Diventerà neve.

Si frantumerà in ghiaccio.

Ogni goccia è diversa dall'altra.

Sì. Ne sono convinto.

Secondo me anche loro amano.

Nascono.

Crescono.

Muoiono.

Vivono una vita quasi istantanea, ma intensissima e necessaria.



Non ne esistono due uguali.

Monday, 2 March 2009

28 Feb - Decisioni dei ventuno.

Mentre sono seduto sul prato dei un parco di coriandoli e bambini urlanti insopportabili, il sole mi trapassa, non vuole scaldarmi.

Ventuno.

Tanti.

Pochi.

L'inizio di un nuovo capitolo della mia vita.

E non poteva iniziare meglio, con una persona fantastica, più unica che rara, con la quale mi sono scontrato.

Molto molto bello.

E mi sorride il cuore, pieno di vita.

E finalmente posso esser me stesso, essendo lei davvero very close to me. And I mean not only close to me because we are dating, ma anche per quello che lei è e per quello che sono da quando ci conosciamo. La parte difficile di questo nuovo capitolo sarà non di certo questo buono che sta succedendo ora tra di noi, perchè sta accadendo, perchè è auto-svolgente, ma il rapporto con la mia famiglia e la mia fuga nel nord. Fuga nel nord che molto realisticamente sarà anticipata a dopo questi
esami. Non ho più niente da spartire con questo locus. Se non il fatto che ci viva una persona fantastica come Polly.

Veleno nelle arterie del traffico di Milano.

Voglia di fuga.

Voglia di nord.

Voglia di casa.

Voglia di te.

Dei tuoi abbracci mattinieri con sottofondo di canzoni dolci di poeti noir depressi. Canzoni di spiagge deturpate e del malessere milanese. Ma la luce nei tuoi occhi é speranza di nuove cose e nuove sensazioni, sempre.

Che mi dai.

Che mi fanno stare, bene.

Non ho paura, con te vicino.

Ci teniamo per mano anche sotto muri di cacofonici suoni di noise maori, shogaze norvegese o sarcazzo ne sa, chiedere a Marco. Io non ne so nulla.

So solo che.

È bello.

Nel gelo.

Cercare bancomat lenti.

Mano nella mano.

Scaldando Milano.

26 Feb - Candele al cioccolato

Candele al Cioccolato,

sedute su tavolini di cristallo con gambe di legno, in piedi su un tappeto pois di pelo.

Parquet in listelli di legno.

E lampadari pendenti dal soffitto.

E anime appese a gruccette.

E paracadute con buchi di sigarette.

E ansie planetarie...

E Vasco Brondi che ritorna sempre in ogni pensiero. Oggi, durante questa settimana felice i miei scritti si sono spostati sulla carta, e questo é dedicato a Vasco Brondi.

Sì a lui.

Lo vedrò il tredici di Marzo.

Sperando che sia l'inizio di un bel periodo e non la fine di un qualcosa, come l'ultima volta che ci ho provato a vederlo dal vivo.

Massì, lui ne sa.

E svegliarsi sulle note di per combattere l'acne é stato fantastico.

Fantastico.

Assolutamente fantastico.



Ho promesso che scriverò ventotto messaggi giusti su questo blog per Febbraio.

E così sarà.

Sto tanto bene, purtoppo scrivo tutto su carta in questi giorni.